Pubblicato il Lascia un commento

Storia del francobollo, parte 7: ordinario o commemorativo

forme francobolli

Storia del francobollo, parte 7: Tipologie di francobollo ed usi postali: Francobollo ordinario o commemorativo

I francobolli si possono dividere in due grandi categorie: i valori postali ordinari e quelli commemorativi.

Entrambe le tipologie possono essere utilizzate per affrancare la normale posta ordinaria; le lettere e le cartoline che circolano quotidianamente.

Francobolli ordinari

I francobolli ordinari sono stampati con grandi tirature; sono emessi in lunghe serie in annate successive.

Alcuni esempi:

Serie castelli 1980
Serie castelli 1980

Francobolli commemorativi

I francobolli commemorativi sono emessi per commemorare o propagandare un particolare evento.

Solitamente sono stampati in una tiratura limitata, hanno un formato più grande rispetto agli standard e presentano immagini accattivanti.

Due esempi:

Il primo francobollo commemorativo mondiale fu emesso dal Perù nel 1871 per commemorare la ferrovia Lima Callao.

I primi francobolli commemorativi italiani furono emessi nel 1910 per commemorare il 50° anniversario della liberazione della Sicilia per opera delle truppe garibaldine e la serie composta di 4 valori con in vignetta l’effigie di G. Garibaldi è appunto nota come la “Garibaldi”.

Serie effigie Giuseppe Garibaldi
Serie effigie Giuseppe Garibaldi
Pubblicato il Lascia un commento

Barbie: origine, storia e qualche curiosità

Barbie eleganti Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay

Barbie: tutto sulla sua origine, la storia dal 1959 a oggi e qualche curiosità sulla bambola più famosa al mondo

Quando è nata la bambola più famosa del mondo? Vediamo quali sono le origini della famosissima Barbie.

Possiamo dire che la Barbie è stata creata grazie ad una bambina: Barbara Millicent Roberts. Sua madre, infatti, Ruth Handler, notò che la figlia invece di giocare con le bambole, che avevano sembianze di neonati o comunque bimbi piccoli, preferiva ritagliare figure femminili dalle riviste di moda fingendo che i ritagli stessi fossero bambole vere e proprie.

Il marito di Ruth, Elliot era cofondatore insieme al suo amico Harold Mattson della Mattel (nome derivato dalla fusione di Mattson ed Elliot).

Avevano iniziato producendo giocattoli in legno nel garage di casa, per poi fondare la famosa Mattel nel 1945.

Ruth propose a Elliot di produrre una bambola con le sembianze di una donna adulta. 

Elliot inizialmente non era molto convinto, ma dopo aver visto la bambola tedesca Bird Lili, simile all’idea suggeritagli dalla moglie, decise di realizzare il progetto.

Barbie Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay
Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

La prima Barbie uscì nel 1959 e fu prodotta in Giappone; aveva i capelli neri lunghi acconciati con una coda e indossava un costume da bagno zebrato. Durante il primo anno ne furono vendute 350000.

La Barbie conquistava sempre più fama e così la Mattel creò per Barbie una famiglia.

A partire dal 1964 fino al 2010 furono prodotte infatti altre bambole (le sorelle Skipper, Stacie, Shelly, Chelsie), una cugina (Francie) un fidanzato (Ken) e degli amici.

Barbie sposa Foto di matheustorrezan da Pixabay
Foto di matheustorrezan da Pixabay

Così come per Barbie, il cui nome derivava dalla figlia Barbara, anche per il fidanzato Ken il nome era il diminutivo di Kenneth, altro figlio dei coniugi Hadler.

Barbie con amica Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay
Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay

La Barbie è la bambola più venduta al mondo , ne esistono 100000 collezioni e vanta un enorme merchandising: abiti, accessori, case di ogni tipo, auto, camper, biciclette, piscine, animali, diversi film di animazione con le relative bambole ispirate ai personaggi della pellicola, videogiochi, libri, giornalini, figurine………..

Esistono Barbie principessa, Barbie dottoressa, Barbie elegante, Barbie sportiva, Barbie da collezione, Barbie infermiera, Barbie veterinaria, Barbie chef…………

Barbie con sorella Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay
Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay

Ecco la filosofia di Ruth Hadler quando ha pensato alla Barbie:

“La mia intera filosofia riguardo a Barbie si basa sul fatto che, attraverso la bambola, le bambine possono essere tutto ciò che desiderano.  Barbie ha sempre rappresentato la possibilità di scegliere per le donne”. 

Pubblicato il Lascia un commento

Le collezioni nel mondo della Birra: le lattine

Foto di lovepetforever da Pixabay

Le collezioni nel mondo della Birra: le lattine, dal 1810 un metodo sicuro e igienico di conservare la birra

Le lattine, sono utilizzate principalmente nelle produzioni a livello industriale grazie alla loro assoluta protezione contro gli agenti esterni.

La nascita della lattina per uso alimentare si deve all’inventore Nicolas Appert, che ideò un sistema per la lunga conservazione dei cibi tramite le bottiglie con chiusura ermetica.

L’idea di Appert fu modificata da Peter Durand che, sostituendo le bottiglie di vetro con lattine in alluminio di forma cilindrica, ne brevettò il sistema nel 1810.

All’inizio le lattine di birra non presentavano un sistema di apertura, quindi dovevano essere bucate nella parte superiore.

L’uso delle lattine di birra ebbe un grande sviluppo intorno al 1930, in particolare grazie all’invenzione del modello “Cone top” da parte dell’azienda americana Continental Can Company.

lattina cone top
lattina cone top

Questo tipo di lattina presenta nella parte superiore una forma conica e, alla sommità, propone un tappo a vite.

Il modello “Cone top” costituisce la parte più preziosa e ambita per un collezionista di lattine di birra.

Dopo il 1960 si diffuse la lattina “Flat top”, nella forma molto simile a quella odierna, costituita da tre pezzi assemblati; per l’apertura bisognava ricorrere all’uso di un apriscatole.

Una decina di anni dopo fu ideato il tappo ad anello; la prima versione era a strappo, ma aveva il difetto al momento dell’apertura di schizzare il contenuto tutto intorno.

L’attuale sistema di apertura in uso è a pressione che garantisce una perfetta tenuta e una facile apertura, senza troppi inconvenienti!

Foto di Uwe Conrad da Pixabay
Foto di Uwe Conrad da Pixabay

Le metodologie di costruzione del corpo cilindrico si sono evolute con i progressi tecnologici permettendo la realizzazione di contenitori robusti e resistenti capaci di mantenere pressioni elevate.

La tipica dimensione della lattina è studiata per minimizzare l’impiego dell’alluminio; basti pensare che una normale lattina contenente 33 cl. di liquido è realizzata con solo 13 grammi di alluminio.

Le più diffuse lattine per  birra sono formate da soli due pezzi: il corpo cilindrico ed il fondo si ottengono tramite imbutitura, il coperchio stampato è applicato tramite aggraffatura.

Pubblicato il Lascia un commento

CLASSIFICAZIONE DELLE MONETE

Foto di Franz W. da Pixabay

Classificazione delle monete

La classificazione delle MONETE si può effettuare con due parametri fondamentali, il primo è reperibilità degli esemplari, il secondo è lo stato di conservazione; la combinazione dei due fattori ne determina anche un valore commerciale.

CLASSIFICAZIONE DELLA RARITA’ E DELLA REPERIBILITA’:

  • CC = molto comune
  • C = comune
  • NC = non comune
  • R = raro
  • R2 = molto raro, non sempre reperibile
  • R3 = rarissimo, non facilmente reperibile
  • R4 = estremamente raro, difficilmente reperibile
  • R5 = della massima rarità, introvabile
  • U = Unico, un solo esemplare conosciuto
  • NR = non riscontrato, solo notizie bibliografiche

CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE:

FS = Fondo Specchio o Proof  è una moneta coniata con trattamento speciale dei fondi, la moneta con i Fondi a Specchio può anche presentare tracce di usura, ed essere quindi in conservazione BB o SPL.

ECZ = Eccezionale è una moneta che costituisce una eccezione, non presenta tracce di usura né segni di contatto, né colpetti da conio ma è intonsa.

FDC = Fior di Conio la moneta non presenta segni di usura; molto ricercata per la qualità, questo stato di conservazione è molto raro anche per esemplari comunissimi.

SPL = Splendido la moneta ha uno stato di conservazione molto ricercato soprattutto per le rarità piccole e grandi; rappresenta una moneta che ha circolato pochissimo, e conserva ancora i riflessi della coniazione con rilievi integri e tracce di usura che non devono superare il dieci per cento della moneta nuova.

  • Francia 2 franchi
  • Italia 50 lire mini 1991
  • Australia 50 cent - 1973
  • Italia 500 lire 1984
  • Repubblica Ceca 5 corone 1993
  • Spagna 10 pesetas 1983
  • Finlandia 5 Markkaa - 1983

BB = Bellissimo è una moneta con segni di usura che non devono essere superiori al trenta per cento della moneta nuova.

Marocco 1 Dirham - 1974
Marocco 1 Dirham – 1974

MB = Molto Bello è una moneta in stato di conservazione quasi gradevole, con usura intorno al cinquanta per cento della moneta nuova.

B = Bello è una moneta con qualità poco ricercata, la moneta è molto usurata; i rilievi sono leggibili ma in genere non piacevole allo sguardo.

Pubblicato il Lascia un commento

Le collezioni nel mondo della Birra: le etichette

Foto di 2211438 da Pixabay

Le collezioni nel mondo della Birra: le etichette, ideate dai produttori londinesi che rifornivano anche le corti russe

Le etichette della birra erano originariamente applicate sulle bottigliette degli sciroppi e degli elisir ad utilizzo farmaceutico.

In Gran Bretagna, all’inizio del XX secolo, comparvero le prime etichette per la birra.

Furono ideate perché le produzioni londinesi di BIRRA erano molto apprezzate anche nelle corti russe, di conseguenza erano necessarie indicazioni bilingue.

Inizialmente veniva solo riportato il nome della fabbrica direttamente sul vetro.

Foto di David Greenwood-Haigh da Pixabay
Foto di David Greenwood-Haigh da Pixabay

Il progresso e il miglioramento delle tecniche di stampa e il continuo aumento degli scambi commerciali, spinse i birrai ad identificare con esattezza il proprio prodotto.

La prima etichetta birraria italiana è della “Birra Piemonte Port Ale“, birreria nel comune di Cuorgnè in provincia di TORINO.

Le etichette birrarie, a differenza delle etichette vinicole, presentano grafiche più vivaci e dinamiche, in linea con il messaggio “non scritto” di aggregazione sociale.

La collezione di etichette di bevande (compresa la birra) è conosciuta con il termine di “Labologia”.

Risale agli anni ’50 la nascita a Liverpool del primo club di collezionisti di etichette della birra: fu la Guinness a istituire il “Labologist Club”.

Il club si occupò di codificare, raccogliere e pubblicare specifici cataloghi diventando il punto di riferimento di molti appassionati.

Foto di DivvyPixel da Pixabay
Foto di DivvyPixel da Pixabay

In seguito, la collezione di etichette della birra coinvolse anche l’est europeo e fu il club “Usti nad Labem”, dell’omonima cittadina nella REPUBBLICA CECA, a diventare la voce autorevole e di riferimento.

Come ogni forma di collezionismo, anche per le etichette della birra si possono impostare dei parametri e criteri del tutto personali.

Alcuni fanno la collezione unicamente di etichette staccate dalle bottiglie che hanno provveduto a svuotare personalmente.

Pubblicato il Lascia un commento

Palle di vetro con la neve: qualche curiosità

palle-di-vetro-natalizie

Collezionare palle di vetro con la neve che affascinano quando si capovolgono: la nascita, la storia e qualche curiosità

Un oggetto da collezione che mi ha sempre affascinato è la palla di vetro con la neve. Credo che affascini un po’ tutti, grandi e piccini con la sua “magia” che si crea nel momento in cui la si capovolge.

E’ una sfera di vetro trasparente all’interno della quale si possono trovare soggetti NATALIZI paesaggi, monumenti in miniatura, ballerine, personaggi di cartoni animati……..il tutto immerso in un liquido trasparente. Non appena la si capovolge, ecco che accade qualcosa di magico: scende la neve!

palla-di-vetro-con-palazzi
Foto di Lucas Wendt da Pixabay

In alcune, sulla base, c’è inserito un carillon; possono essere di diverse dimensioni, possono illuminarsi e avere al loro interno, grazie ad un meccanismo, delle figure in movimento.

Sembra che le palle di vetro con la neve siano originarie della Francia: nel 1878, durante l’Esposizione Universale, alcuni espositori francesi avevano come fermacarte proprio delle sfere con la neve, anche se, forse, le prime furono create all’inizio del XIX secolo.

palla-di-vetro-con-fata
Foto di EllasPix da Pixabay

Se siete dei collezionisti di palle di vetro con la neve, dovete sapere che a Vienna c’è la Manufaktur Perzy, una fabbrica che da più di un secolo produce e vende queste meraviglie. 

Dal momento che il Natale si sta avvicinando, cosa ne dite di regalare (o regalarvi) una palla di vetro con la neve?  Lo sapevate che si possono creare anche a casa? Di questo ne parlerò in un altro post. Non vi resta che seguirmi per saper come si fa. Non siete curiosi?

Pubblicato il Lascia un commento

Le collezioni nel mondo della Birra, i sottobicchieri

Foto di emoro da Pixabay

Le collezioni nel mondo della birra, i sottobicchieri, nati come protezione per la birra, divenuti oggetti ricercati

La nascita dei sottobicchieri risale al XIX secolo quando in GERMANIA, per evitare che corpi estranei finissero nella birra, si ricopriva il boccale con un tappetino di feltro.

Grazie all’imprenditore tedesco Robert Sputh, il feltro, materiale assorbente ma non igienico, venne sostituito con il cartone, e ne fu determinato anche lo standard della forma circolare e delle misure del diametro di 107 mm e lo spessore di 5 mm.

Con il tempo si sono sviluppate diverse varianti, divenendo così oggetto di collezione da parte di molti appassionati della birra e del collezionismo birrario .

Per un neo-collezionista di sottobicchieri non è facile districarsi tra l’immensa quantità di oggetti di questo tipo.

Foto di Hathawulf da Pixabay
Foto di Hathawulf da Pixabay

Si può scegliere se dividere per paese di provenienza, immagini riportate, periodo storico; naturalmente una buona classificazione necessita di più dati per evitare doppioni e per individuare le varianti.

Ecco un elenco esemplificativo di dati utili per classificare correttamente ogni singolo pezzo:

  • Nazione: è considerata la voce più importante per classificare la propria collezione. 
  • Città:  città di produzione della birra.
  • Birreria: molte birrerie di media e grande dimensione hanno stabilimenti in più città, viene usata dopo la nazione e lo stato.
  • Birra: Il marchio
  • Tipo: normale, commemorativo, serie, sovrastampato, …
  • Forma: quadrato, rotondo, ovale, …
  • Data:  risalire alla data di emissione dei sottobicchieri è tutt’altro che facile.
  • Tematica: cavalieri, animali, FIORI, SPORT, …

Una volta scelto il metodo di classificazione bisogna reperire le informazioni necessarie.

Foto di joakant da Pixabay
Foto di joakant da Pixabay

In Internet esistono diverse liste di birrerie ed elenchi utili per classificare i sottobicchieri; può risultare complicato associare il marchio della birra alla birreria che la produce.

Esistono inoltre molte associazioni e club di collezionisti di sottobicchieri diffuse in molte nazioni.E’ molto importante la conservazione che può essere organizzata sia in scatole di cartone, sia in buste trasparenti; queste ultime proteggono i sottobicchieri lasciandoli comunque in bella vista per la consultazione.

Pubblicato il Lascia un commento

Matrioska: origine, storia e curiosità

Foto di Wolfgang Eckert da Pixabay

La Matrioska: origine, storia e curiosità della famosa bambola russa dipinta con il costume tradizionale delle donne

La Matrioska è la bambola russa in legno che si compone di diverse bamboline, inserite una dentro l’altra.

Ogni bambola è divisa in due parti e al suo interno si trova una bambola più piccola.

La più piccina è indivisibile e si chiama seme, mentre la più grande, che le contiene tutte, si chiama madre.

La prima Matrioska è stata realizzata alla fine del XIX secolo da un ricco collezionista d’arte, Savva Mamontov che fu ispirato nella creazione della prima Matrioska osservando un giocattolo di legno che arrivava dal Giappone e che si componeva di quattro figure, ciascuna inserita all’interno di un’altra più grande.

C’è chi, infatti, fa risalire la sua origine alle scatole cinesi.

Foto di cottonbro da Pexels
Foto di cottonbro da Pexels

La prima Matrioska, che si componeva di otto pezzi, fu colorata da un famoso illustratore di libri per bambini che rappresentò la bambola con il costume tradizionale delle donne russe.

Nel 1900 la Matrioska fu riconosciuta come il simbolo della tradizione e della cultura russa.

Una Matrioska è composta almeno da tre pezzi; la più grande è stata realizzata negli Stati Uniti e si compone di 51 pezzi.

Foto di Schwoaze da Pixabay
Foto di Schwoaze da Pixabay

La Matrioska non è solo una bambola, ha un significato profondo: rappresenta la figura materna, la fertilità della donna e della Terra.

Pubblicato il Lascia un commento

Collezioni di lusso: le Uova di Fabergè

Foto di josuperqu da Pixabay

Collezioni di lusso: le creazioni di alta gioielleria, a partire dal 1885 le famose Uova di Pasqua di Peter Carl Fabergè

Oggi parlerò delle Uova di Fabergè. Per chi non lo sapesse, si tratta di oggetti di alta gioielleria la cui creazione risale al 1885. Fu lo zar Alessandro III di Russia a commissionare al gioielliere Peter Carl Fabergè il primo uovo d’oro per regalarlo a sua moglie, la zarina Maria Fedorovna, in occasione della Pasqua.

Questo uovo era di colore bianco e aveva la struttura di una matrioska: al suo interno conteneva un tuorlo d’oro che a sua volta nascondeva una gallina, anch’essa d’oro, e con dei rubini al posto degli occhi.

Foto di Monika Schröder da Pixabay
Foto di Monika Schröder da Pixabay

Non è finita qui, perché la gallina conteneva una miniatura della corona. Questo dono piacque così tanto alla zarina che da allora commissionò a Fabergè, ogni anno per Pasqua, un uovo che doveva essere un pezzo unico.

Dieci anni dopo, nel 1895, lo zar Alessandro morì e sul trono salì il figlio Nicola. Da allora Fabergè creò due uova l’anno, il primo per la nuova zarina, Aleksandra, il secondo per Maria Fedorovna.

La collezione imperiale aveva in tutto 52 esemplari. La produzione delle Uova si è interrotta solo nel 1904 e nel 1905 a causa della guerra tra Russia e Giappone.

Foto di opsa da Pixabay
Foto di opsa da Pixabay

Le Uova di Fabergè (purtroppo non tutte) sono in esposizione nel Palazzo dell’Armeria del Cremlino a Mosca, e in alcuni altri musei del mondo.

Foto di Marie Sjödin da Pixabay
Foto di Marie Sjödin da Pixabay

Naturalmente ci sono innumerevoli imitazioni delle Uova di Fabergè che possiamo permetterci anche noi perché sono realizzate in diversi materiali, dal legno alla porcellana.

Ci sono anche ciondoli per gioielli o per bigiotteria.

Pubblicato il Lascia un commento

I Flintstones, cartone animato, compie 60 anni.

Foto di Thanasis Papazacharias da Pixabay

Il famoso cartone animato I Flintstones, conosciuto anche con il nome Gli antenati, compie 60 anni il 30 settembre.

Il 30 settembre 1960, fu trasmesso dal canale americano ABC, il primo episodio del cartone animato I Flintstones.

Creati da William Hanna e Joseph Barbera, conosciuti in Italia anche come Gli Antenati, raccontano in 166 episodi le vicende di Fred Flintstone e la moglie Wilma e dei loro amici Barnie e Betty, la sua consorte.

La serie è ambientata nella preistoria nella città di Bedrock.

Si trattava di una sorta di parodia della società americana degli anni sessanta, con dinosauri che diventano mezzi di trasporto o elettrodomestici.

Pur essendo ambientata nell’età della pietra, a Bedrock non manca nulla: negozi, bowling, cinema, aeroporti…….

L’automobile di Fred è composta da due cilindri e da cappotta e si muove utilizzando la spinta dei piedi!

Non mancano gli animali domestici: tigri con denti a sciabola e il famosissimo Dino, un dinosauro violetto che salta addosso a Fred ogni volta che rientra a casa dal lavoro.

Fred Flintstones è sposato con Wilma e hanno una figlia, Ciottolina.

Adora giocare a bowling e mangiare bistecche di brontosauro, e il suo famosissimo grido è “Yabba- Dabba-Doo”.

Lavora in una cava di pietra.

Wilma, esempio della tipica casalinga americana, è una donna forte e di carattere deciso.

Guida al risparmio con i Flintstones 2000
Guida al risparmio con i Flintstones 2000

Barney Rubble è il migliore amico di Fred, ma a differenza di quest’ultimo che è molto irascibile, la sua indole è più tranquilla e pacifica.

Betty è la moglie di Barney ed è la migliore amica di Wilma.

I Rubble hanno un figlio, Bam Bam dotato di forza straordinaria pur essendo un bambino.

La serie ebbe un enorme successo e nacque così il fumetto e una numerosa serie di gadgets e giochi.

Curiosità: dal 1965 al 1971 I Flintstones furono protagonisti di una pubblicità del nostro Carosello, in cui si reclamizzava un’insettticida e in cui si sentiva la famosa frase di Fred: “Wilma, dammi la clava”.