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Gronchi rosa: storia di un francobollo, a Roma il nuovo 205

Gronchi rosa

Il famoso Gronchi rosa, storia di un francobollo molto particolare. Il 6 aprile 1961 arriva solo a Roma il nuovo 205 L

Giovedì 6 aprile, ore 8:00 di mattina presso gli sportelli della sede centrale delle Poste di Roma è finalmente in vendita il 205 lire grigio con i confini del Perù corretti.

Gronchi Perù
Gronchi Perù

Il nuovo francobollo è disponibile solo negli sportelli della capitale, di conseguenza è possibile preparare le buste primo giorno solo dagli uffici postali di Roma.

In via eccezionale è stata riaperta fino a mezzogiorno l’accettazione delle buste speciali, ma vengono escluse le raccomandate.
In questa fase di transizione i collezionisti sono alla spasmodica ricerca del famoso e introvabile Gronchi rosa.

La diretta conseguenza è il mercato nero in gran fermento, il prezzo del 205 rosa con i confini errati pare che oscillasse oltre le 7.000 lire.

confronto confini Perù
confronto confini Perù

A frenare, solo in parte, la salita del prezzo fu l’incontro dei commercianti di valori bollati che chiedevano la rimessa in vendita del francobollo rosa a puro scopo collezionistico.

Nella stessa giornata viene aperta un’inchiesta per conto del ministero delle Poste per appurare i fatti.

Inoltre iniziano a circolare una serie di supposizioni sulla quantità di francobolli errati venduti prima del ritiro ufficiale.

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Storia del francobollo, parte 10: francobolli per i pacchi

Somalia pacchi postali

Storia del francobollo, parte 10: Tipologie di francobollo ed usi postali, Francobolli per i pacchi postali e Francobolli per il trasporto dei pacchi in concessione

Francobolli per i pacchi postali

Questo tipo di francobolli sono stati utilizzati per il pagamento della speciale tassa stabilita per la spedizione dei pacchi postali.

In Italia questi valori erano previsti già nel 1862, ma solo nel 1884 fu stampata la prima serie.

Per agevolare il pubblico e il servizio di spedizione, vennero emesse delle speciali cartoline che riproducevano gli stessi francobolli con identico soggetto.

Nel 1914 venne realizzato un nuovo tipo di francobolli detti “nodo di Savoia” per pacchi postali; aveva la caratteristica di essere diviso in due sezioni.

La parte di sinistra doveva essere apposta sul bollettino e quella di destra sulla ricevuta di spedizione.

Successivamente, nel 1923 alcuni valori della serie “nodo di Savoia” furono sovrastampati con importi diversi.

Dal 1927 al 1945 fu rinnovata la grafica con il fascio littorio e modificata con 2 versioni differenti di sovrastampa.

PACCHI POSTALI 1927 - 1939
PACCHI POSTALI 5 CENTESIMI 1927

A seguito della proclamazione della Repubblica, nel 1946, i francobolli furono sovrastampati per coprire il fascio littorio.

Pacchi postali 1945 10 Centesimi
Pacchi postali 1945 10 Centesimi

Successivamente vennero sostituite le immagini con un corno postale sulla parte di sinistra ed una stella su quella di destra.

Tra il 1946 e il 1972 sono state stampate 5 versioni differenti di francobolli per pacchi postale, con filigrana prima “ruota” e successivamente “stelle”.

Degno di nota collezionistica è il francobollo “Cavallino ruota” emesso nel 1954 dal valore facciale di Lire 1.000 raffigurante un “cavallino” del Regno di Sardegna. Si tratta del più raro francobollo della Repubblica Italiana.

In Europa, la Francia emise i suoi primi francobolli per pacchi nel 1892.

Gli Stati Uniti solo nel 1912 legiferarono riguardo al servizio di recapito pacchi attraverso la US Mail.

Francobolli per il trasporto dei pacchi in concessione

Un servizio tipicamente italiano: il trasporto dei pacchi in concessione da parte di spedizionieri privati.

È una tipologia di valori leggermente differente dai francobolli per i Pacchi Postali, hanno un aspetto simile a quello dei pacchi postali, sempre con due sezioni separate ma con grafica completamente differente.

I primi francobolli risalgono al 1º luglio 1953, con l’emissione di otto serie differenti, l’ultima emissione risale al 1984 con un francobollo da L. 3 000.

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Gronchi rosa: storia di un francobollo, il nuovo 205 lire

Gronchi rosa

Il famoso Gronchi rosa, storia di un francobollo molto particolare. Il 5 aprile 1961 finalmente pronto il nuovo 205 lire

Mercoledì 5 aprile 1961, l’affluenza del pubblico agli sportelli filatelici continua ad essere sostenuta.

L’interesse viene alimentato dalla notizia del probabile ritiro del francobollo da 170 Lire per la mancanza in mappa della Terra del Fuego.

Gronchi Argentina
Gronchi Argentina

All’Istituto poligrafico viene ritoccato il francobollo da 205 Lire, aggiungendo il “triangolo amazzonico”. Si tratta di una modifica alquanto vistosa: il Perù, infatti, risulta molto più grande della realtà.

Le buste dei collezionisti affrancate con il Gronchi rosa iniziano a giungere a Roma, per essere annullate ed imbarcate sul volo presidenziale.

Il ministero delle Poste, per sanare l’urgente problema delle buste già affrancate, decide di coprire i valori errati con i nuovi corretti.

Non è ancora chiaro se il nuovo francobollo sarà reso disponibile ai collezionisti per i nuovi aereogrammi.

Viene avanzata la richiesta da parte dei negozianti e dei commercianti filatelici di considerare il francobollo lilla rosa come un “non emesso”, ovvero privo di validità postale, quindi in vendita solo per un uso collezionistico.

In tarda serata il Poligrafico consegna i nuovi francobolli da 205 lire stampati in grigio con i confini del Perù corretti.

Gronchi Perù
Gronchi Perù

I valori necessari vengono trasportati nel salone delle conferenze della Stazione Termini, dove trenta impiegati delle Poste Italiane provvederanno a coprire manualmente i francobolli errati.

L’operazione è resa più complicata, visto che era necessario eseguire anche una delle seguenti operazioni:

  • Annullo meccanico “ROMA FERROVIA” con targhetta commemorativa del volo.
  • Annullo manuale “ROMA FERROVIA REPARTO POSTA AEREA” e tampone con la vignetta commemorativa.

Nella situazione di emergenza, non tutto il personale reclutato è in grado di affrontare quel tipo di lavoro; di conseguenza le operazioni non sono svolte nel modo corretto.

Le buste non conformi vengono comunque spedite e costituiscono un’ulteriore rarità filatelica.

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Exonumia: oggetti numismatici diversi da monete e cartamoneta

Foto di Tim west da Pixabay

Exonumia, oggetti numismatici diversi da monete e cartamoneta; ma cosa collezionano gli appassionati di questo settore?

Nel mondo del collezionismo esistono molteplici settori, ogni persona è in grado di appassionarsi ad una o più tipologie di oggetti da collezione.

La numismatica è un settore che ricopre diverse sfaccettature, le principali sono le monete e la cartamoneta, poi ci sono tutti quegli oggetti che vengono comunque ricondotti a questa categoria.

Per definizione l’exonumia è tutto ciò che non è una moneta di emissione governativa.

Vengono raggruppati nell’exonumia:

  • Gettoni
  • fiches
  • badge
  • monete controstampate
  • monete allungate
  • monete incassate
  • francobolli incassati
  • monete di legno
  • medaglie
  • medaglioni
  • distintivi
Foto di Annonceslegales da Pixabay

Molti articoli di exonumia circolavano legalmente negli Stati Uniti, insieme o al posto della valuta, fino a poco tempo fa.

Successivamente, gli articoli basati sul valore, Buono per un quarto di latte, Buono per una birra, Buono per un giro… e altri sono stati specificamente collegati al commercio del negozio o al luogo di emissione.

La parte più consistente di questa categoria sono i gettoni. Ne esistono di diverse tipologie, tra le quali:

  • Fiches del Casinò
  • Telefonici
  • Dobloni del martedì grasso
  • Per l’autolavaggio
  • Gettoni per l’imposta sulle vendite (emessi da stati e commercianti)
  • Per il parcheggio
  • Autobus
  • Metropolitana
  • Treni
  • Tram
  • Carrelli
  • GETTONE HCS PAT. M97D
  • GETTONE HCS PAT. M97D
  • Gettone autolavaggio
  • Gettone autolavaggio

Nel web è possibile trovare maggiori informazioni. Un sito italiano molto interessante è https://www.complianceturin.it

Inoltre è possibile consultare un catalogo online (in lingua inglese): http://tokencatalog.com/index.php

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Gronchi rosa: storia di un francobollo, scoperto l’errore

Gronchi rosa

Il famoso Gronchi rosa, storia di un francobollo molto particolare. Il 2 aprile 1961 viene scoperto l’errore del confine

Sabato 1° aprile 1961

Da giorni circolava la notizia dell’emissione della serie “Visita del presidente Gronchi in Argentina, Uruguay e Perù”; addirittura, il mensile “Il Collezionista – Italia Filatelica” n. 4 dell’aprile 1961 ne diede notizia.

I  francobolli avrebbero avuto piena validità venerdì 6 aprile, ma stranamente furono messi in vendita in anticipo, a partire da lunedì 3 aprile.

La scelta fu fatta per consentire ai collezionisti di predisporre le buste e le affrancature che avrebbero viaggiato nel dispaccio sul volo presidenziale.

Sempre in base a tale scelta, gli uffici provinciali inoltrarono senza annullare le buste al competente ufficio postale di Roma, dove avrebbero ricevuto l’annullo speciale del volo.

Con questa eccezione si voleva correggere una grossa irregolarità; in sostanza la corrispondenza sopra descritta viaggiava nei giorni dal 3 al 6 aprile con francobolli privi di validità postale e senza regolare annullo.

Gronchi Perù
Gronchi Perù

Domenica 2 aprile 1961 (Pasqua)

I quotidiani diedero la notizia dell’emissione della serie di francobolli il giorno successivo.

Ad apprendere la novità fu anche l’incaricato d’affari dell’ambasciata del Perù di Roma, il dottor Alfonso Arias Schreiber Pezet.

Il diplomatico stava seguendo tutta la macchina organizzativa per la visita del presidente Gronchi nel suo paese.

Lunedì 3 aprile 1961 (lunedì dell’Angelo-Pasquetta)

Le varie direzioni provinciali delle Poste misero in vendita la nuova serie di francobolli.

Complici la giornata per la tradizionale gita fuori porta e la prevendita di valori bollati che risultavano inutilizzabili fino al successivo giovedì 6 aprile, le quantità vendute non furono consistenti.

Nonostante le precise indicazioni ministeriali, alcuni sportelli per probabile compiacenza nei confronti dei clienti, hanno annullato con il timbro del 3 aprile su alcune buste non viaggiate.

L’incaricato d’affari Alfonso Arias, quando ricevette i francobolli, si accorse immediatamente che proprio l’esemplare dedicato al suo paese conteneva un grossolano errore di confine: al Perù mancava una parte, il cosiddetto “triangolo amazzonico”.

confronto confini Perù
confronto confini Perù

Il ministero degli Esteri voleva evitare la compromissione dei  rapporti tra i due paesi proprio alla vigilia della visita del presidente della Repubblica Gronchi.

Girò, quindi, la lamentela al ministero delle Poste e Telecomunicazioni; vennero coinvolti il direttore generale ed il direttore centrale dei servizi postali.

Al ministero delle Poste non trovarono altra soluzione se non quella, provvisoria, di sospendere la vendita del francobollo “Gronchi rosa”.

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Le collezioni nel mondo della Birra: I bicchieri

foto di Hanne Hasu da Pixabay

Le collezioni nel mondo della Birra: I vari tipi di boccali e di bicchieri adatti alle diverse tipologie di birra

Tra le varie forme di collezione del mondo birrario troviamo boccali e bicchieri. La particolarità di questi oggetti sta nella loro varietà di forme, grandezze e materiali mentre la loro origine risale al 1300.

Fra le collezioni degli accessori della birra, questa è sicuramente quella che richiede maggiore impegno di spazio, soprattutto se non si ha una tematica precisa.

Ogni tipo di bicchiere nasce esplicitamente per conservare le proprietà della singola tipologia di birra e, di conseguenza, per poterne apprezzare maggiormente il sapore, i profumi e la schiuma che si può sviluppare.

Come per gli altri oggetti del mondo birrario, anche i bicchieri da birra, sono stati utilizzati dalle stesse birrerie come mezzo di propaganda e di riconoscimento.

Le forme dei bicchieri per la birra

  • Coppe ampie e bicchieri dai bordi svasati: consentono un’ampia superficie di contatto fra l’aria e la birra, esaltano il sapore forte e il profumo intenso delle birre ad alta fermentazione.
  • Bicchieri sottili e lunghi: favoriscono la formazione di schiuma, proteggendo la birra al contatto con l’aria e conservano l’aroma e il gusto meno marcato delle birre a bassa fermentazione.
foto di Alexander Lesnitsky da Pixabay

Le tipologie dei bicchieri per la birra

·    Boccale: generalmente è un grosso bicchiere in vetro spesso e lavorato oppure in diversi materiali con o senza coperchio. Birre: Weiss, Lager e Pils.

  • Pinta: è un bicchiere con base più stretta della sommità, con superficie variabile per favorire la creazione di schiuma nelle birre, esiste la versione britannica e quella irlandese. Birre: Stout irlandesi e Ale inglesi.
  • Coppa: si tratta di bicchiere dalla forma semisferica che permette l’ossigenazione alla birra a gradazione importante. Birre: trappiste e ad alta fermentazione.
  • Calice a chiudere: è un bicchiere dal vetro sottile che aiuta la formazione della condensa esterna, mentre la sua forma favorisce la creazione di schiuma. Birre: Lager e Pils.
  • Pilsner: la forma tende ad avere un collo corto nella parte inferiore, seguita da un cono arrotondato. Birre: Pils e birre chiare.
  • Bicchiere da Weiss: ha una forma strozzata e allargata vero l’alto per favorire la fuoriuscita del gas. Birre Weiss tedesche.
  • Stivale: ha la forma di uno stivale militare, può contenere da mezzo litro fino a 5 litri. Birre: Weiss, Lager e Pils.
  • Yard: ha la forma stretta e allungata, la base ha la forma di lampadina; per la sua particolarità non va appoggiato ma appeso. Birre: Ale.
foto di Hier und jetzt endet eider meine Reise da Pixabay

Le stranezze dei bicchieri per la birra

Boccale: normalmente è in vetro, ma è possibile reperirlo di vari materiali come peltro, argento, legno, porcellana e ceramica; esistono alcuni modelli con un coperchio in metallo.

Bicchiere del cocchiere: dalla forma molto particolare, fu inventato dal locandiere Pawvel Kwak per permettere ai cocchieri di appenderlo alla carrozza e consumare la bevanda senza scendere da cassetta.

Bicchiere La Corne: in vetro a forma di corno con supporto in legno, entrambi marchiati con il logo del birrificio.

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Gronchi rosa, storia di un francobollo, i precedenti

Gronchi rosa

Il famoso Gronchi rosa, storia di un francobollo molto particolare. I celebrativi delle visite ufficiali precedenti

La prima commemorativa filatelica italiana dedicata alle visite di stato ufficiali, risale al periodo storico del Regno d’Italia nel 1935, che, in occasione della visita di re Vittorio Emanuele III in Somalia (al tempo colonia italiana), vide la stampa il primo di gennaio una serie di ben 14 valori.

1935 visita di re Vittorio Emanuele III in Somalia
1935 visita di re Vittorio Emanuele III in Somalia


Queste particolari emissioni proseguirono solo con il Presidente Gronchi (1955 – 1962); infatti, fu nel 1956 la visita di Stato negli U.S.A. prima, e in Canada poi,  a permettere l’emissione di un francobollo di posta aerea di 120 Lire.

Sono due le particolarità di questa ricorrenza filatelica:

  • Il francobollo era la riedizione del 50 lire della serie “Democratica” emesso nel 1947 e ristampato con filigrana stelle II tipo. Fu stampato a due colori: rosso-lilla per il bozzetto (l’originale era viola) con una sovrastampa tipografica in azzurro che ne modificava il valore e l’indicazione della ricorrenza “1956 Visita del Presidente della Repubblica negli U. S. A. e nel Canada”.
  • L’annullo speciale con un timbro meccanico di Roma Ferrovia comprendeva anche una vignetta con un aereo tra il profilo dell’Italia, a destra, e delle coste americane a sinistra; sotto l’aereo, su quattro righe, la scritta “VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA  NEGLI U.S.A. E NEL CANADA 26-2-1956”.
1956 Visita del Presidente della Repubblica negli U. S. A. e nel Canada
1956 Visita del Presidente della Repubblica negli U. S. A. e nel Canada

Successivamente, il 23 agosto 1958, in occasione di una visita presidenziale in Brasile, l’avvenimento fu celebrato con un francobollo dal bozzetto originale; nonostante fu ideato per la corrispondenza per un volo presidenziale, risultò essere un francobollo di posta ordinaria.

In questa occasione, particolare fu la scelta di non fare esplicito riferimento al viaggio presidenziale, bensì ad una generica “amicizia italo-brasiliana”. Nella vignetta sono riprodotti il palazzo del Congresso federale (Brasilia) all’interno della sagoma del Brasile, l’arco di Tito (Roma) e tra i due monumenti un aeroplano in volo, il valore nominale è di 175 lire.

L’ annullo avvenne dall’ufficio di posta aerea di Roma Ferrovia per mezzo di un timbro manuale con la scritta “VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN BRASILE”, nella parte inferiore “ROMA-FERR. POSTA AEREA” e in quella superiore la sagoma di un aereo.

Sempre nel 1958, il 27 novembre si volle celebrare filatelicamente con due francobolli, del valore di 25 e 60 Lire, la visita in Italia di S.M.I. lo Sciahinsciah dell’Iran.

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Gronchi rosa, storia di un francobollo. Gli antefatti

Gronchi rosa

Il famoso Gronchi rosa, storia di un francobollo molto particolare. Gli antefatti che lo hanno portato alla celebrità

Nel 1960 l’Italia aveva ricevuto alcune visite ufficiali di Stato, comprese quelle dei presidenti di Argentina, Uruguay e Perù.

Il presidente della Repubblica in carica (dal 1955 al 1962) era Giovanni Gronchi che decise di ricambiare le visite dei tre presidenti nel 1961.

Le tre visite di Stato prevedevano l’organizzazione di un unico viaggio che avrebbe dovuto toccare i tre paesi sudamericani.

Si pensò inoltre di celebrare l’avvenimento con un’emissione filatelica.

Il consiglio dei ministri nella seduta del 12 dicembre 1960 approvò il programma delle emissioni di francobolli commemorativi e celebrativi per l’anno seguente.

Gronchi Argentina
Gronchi Argentina

Tra le emissioni previste risultava anche un francobollo per il viaggio in sud America del presidente della Repubblica.

Inizialmente l’emissione era pensata per un solo francobollo ma, successivamente si pensò che, trattandosi di tre visite di stato distinte, sarebbe stata più opportuna un’emissione di altrettanti francobolli, uno per ogni paese da visitare.

Il progetto grafico fu affidato al reparto disegnatori del Poligrafico, al tempo diretto da Edmondo Pizzi, che decise di incaricare il bozzettista Renato Mura.

Le bozze e le relative prove colore preparate da Renato Mura prevedevano un formato 40×24 mm sviluppato in orizzontale ; il soggetto era una carta geografica centrata sull’oceano Atlantico con un aereo DC8 in volo, venivano evidenziati con un colore più scuro l’Italia e lo stato cui il francobollo era dedicato (Argentina, Uruguay e Perù).

Gronchi Uruguay
Gronchi Uruguay

Per poter rispettare le proporzioni di una riproduzione geografica realistica venne scelto il formato 40×30 mm.

Il decreto di emissione venne firmato il 17 marzo 1961 e pubblicato in gazzetta ufficiale solamente il 19 agosto.

Il valore facciale previsto dei tre francobolli era:

  • 170 lire per il francobollo azzurro dedicato alla visita in Argentina.
  • 185 lire per il francobollo verde grigio dedicato alla visita in Uruguay.
  • 205 lire per il francobollo lilla rosa dedicato alla visita in Perù.

Da sottolineare che, pur essendo pensati per viaggiare con il volo presidenziale, i francobolli non erano di posta aerea, bensì di posta ordinaria.

Il 21 marzo veniva pubblicato il programma delle visite presidenziali con partenza il 6 aprile e rientro i 21 dello stesso mese.

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Barbie: origine, storia e qualche curiosità

Barbie eleganti Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay

Barbie: tutto sulla sua origine, la storia dal 1959 a oggi e qualche curiosità sulla bambola più famosa al mondo

Quando è nata la bambola più famosa del mondo? Vediamo quali sono le origini della famosissima Barbie.

Possiamo dire che la Barbie è stata creata grazie ad una bambina: Barbara Millicent Roberts. Sua madre, infatti, Ruth Handler, notò che la figlia invece di giocare con le bambole, che avevano sembianze di neonati o comunque bimbi piccoli, preferiva ritagliare figure femminili dalle riviste di moda fingendo che i ritagli stessi fossero bambole vere e proprie.

Il marito di Ruth, Elliot era cofondatore insieme al suo amico Harold Mattson della Mattel (nome derivato dalla fusione di Mattson ed Elliot).

Avevano iniziato producendo giocattoli in legno nel garage di casa, per poi fondare la famosa Mattel nel 1945.

Ruth propose a Elliot di produrre una bambola con le sembianze di una donna adulta. 

Elliot inizialmente non era molto convinto, ma dopo aver visto la bambola tedesca Bird Lili, simile all’idea suggeritagli dalla moglie, decise di realizzare il progetto.

Barbie Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay
Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

La prima Barbie uscì nel 1959 e fu prodotta in Giappone; aveva i capelli neri lunghi acconciati con una coda e indossava un costume da bagno zebrato. Durante il primo anno ne furono vendute 350000.

La Barbie conquistava sempre più fama e così la Mattel creò per Barbie una famiglia.

A partire dal 1964 fino al 2010 furono prodotte infatti altre bambole (le sorelle Skipper, Stacie, Shelly, Chelsie), una cugina (Francie) un fidanzato (Ken) e degli amici.

Barbie sposa Foto di matheustorrezan da Pixabay
Foto di matheustorrezan da Pixabay

Così come per Barbie, il cui nome derivava dalla figlia Barbara, anche per il fidanzato Ken il nome era il diminutivo di Kenneth, altro figlio dei coniugi Hadler.

Barbie con amica Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay
Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay

La Barbie è la bambola più venduta al mondo , ne esistono 100000 collezioni e vanta un enorme merchandising: abiti, accessori, case di ogni tipo, auto, camper, biciclette, piscine, animali, diversi film di animazione con le relative bambole ispirate ai personaggi della pellicola, videogiochi, libri, giornalini, figurine………..

Esistono Barbie principessa, Barbie dottoressa, Barbie elegante, Barbie sportiva, Barbie da collezione, Barbie infermiera, Barbie veterinaria, Barbie chef…………

Barbie con sorella Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay
Foto di 🎄Merry Christmas 🎄 da Pixabay

Ecco la filosofia di Ruth Hadler quando ha pensato alla Barbie:

“La mia intera filosofia riguardo a Barbie si basa sul fatto che, attraverso la bambola, le bambine possono essere tutto ciò che desiderano.  Barbie ha sempre rappresentato la possibilità di scegliere per le donne”. 

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Le collezioni nel mondo della Birra: le etichette

Foto di 2211438 da Pixabay

Le collezioni nel mondo della Birra: le etichette, ideate dai produttori londinesi che rifornivano anche le corti russe

Le etichette della birra erano originariamente applicate sulle bottigliette degli sciroppi e degli elisir ad utilizzo farmaceutico.

In Gran Bretagna, all’inizio del XX secolo, comparvero le prime etichette per la birra.

Furono ideate perché le produzioni londinesi di BIRRA erano molto apprezzate anche nelle corti russe, di conseguenza erano necessarie indicazioni bilingue.

Inizialmente veniva solo riportato il nome della fabbrica direttamente sul vetro.

Foto di David Greenwood-Haigh da Pixabay
Foto di David Greenwood-Haigh da Pixabay

Il progresso e il miglioramento delle tecniche di stampa e il continuo aumento degli scambi commerciali, spinse i birrai ad identificare con esattezza il proprio prodotto.

La prima etichetta birraria italiana è della “Birra Piemonte Port Ale“, birreria nel comune di Cuorgnè in provincia di TORINO.

Le etichette birrarie, a differenza delle etichette vinicole, presentano grafiche più vivaci e dinamiche, in linea con il messaggio “non scritto” di aggregazione sociale.

La collezione di etichette di bevande (compresa la birra) è conosciuta con il termine di “Labologia”.

Risale agli anni ’50 la nascita a Liverpool del primo club di collezionisti di etichette della birra: fu la Guinness a istituire il “Labologist Club”.

Il club si occupò di codificare, raccogliere e pubblicare specifici cataloghi diventando il punto di riferimento di molti appassionati.

Foto di DivvyPixel da Pixabay
Foto di DivvyPixel da Pixabay

In seguito, la collezione di etichette della birra coinvolse anche l’est europeo e fu il club “Usti nad Labem”, dell’omonima cittadina nella REPUBBLICA CECA, a diventare la voce autorevole e di riferimento.

Come ogni forma di collezionismo, anche per le etichette della birra si possono impostare dei parametri e criteri del tutto personali.

Alcuni fanno la collezione unicamente di etichette staccate dalle bottiglie che hanno provveduto a svuotare personalmente.