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Le collezioni nel mondo della Birra, i sottobicchieri

Foto di emoro da Pixabay

Le collezioni nel mondo della birra, i sottobicchieri, nati come protezione per la birra, divenuti oggetti ricercati

La nascita dei sottobicchieri risale al XIX secolo quando in GERMANIA, per evitare che corpi estranei finissero nella birra, si ricopriva il boccale con un tappetino di feltro.

Grazie all’imprenditore tedesco Robert Sputh, il feltro, materiale assorbente ma non igienico, venne sostituito con il cartone, e ne fu determinato anche lo standard della forma circolare e delle misure del diametro di 107 mm e lo spessore di 5 mm.

Con il tempo si sono sviluppate diverse varianti, divenendo così oggetto di collezione da parte di molti appassionati della birra e del collezionismo birrario .

Per un neo-collezionista di sottobicchieri non è facile districarsi tra l’immensa quantità di oggetti di questo tipo.

Foto di Hathawulf da Pixabay
Foto di Hathawulf da Pixabay

Si può scegliere se dividere per paese di provenienza, immagini riportate, periodo storico; naturalmente una buona classificazione necessita di più dati per evitare doppioni e per individuare le varianti.

Ecco un elenco esemplificativo di dati utili per classificare correttamente ogni singolo pezzo:

  • Nazione: è considerata la voce più importante per classificare la propria collezione. 
  • Città:  città di produzione della birra.
  • Birreria: molte birrerie di media e grande dimensione hanno stabilimenti in più città, viene usata dopo la nazione e lo stato.
  • Birra: Il marchio
  • Tipo: normale, commemorativo, serie, sovrastampato, …
  • Forma: quadrato, rotondo, ovale, …
  • Data:  risalire alla data di emissione dei sottobicchieri è tutt’altro che facile.
  • Tematica: cavalieri, animali, FIORI, SPORT, …

Una volta scelto il metodo di classificazione bisogna reperire le informazioni necessarie.

Foto di joakant da Pixabay
Foto di joakant da Pixabay

In Internet esistono diverse liste di birrerie ed elenchi utili per classificare i sottobicchieri; può risultare complicato associare il marchio della birra alla birreria che la produce.

Esistono inoltre molte associazioni e club di collezionisti di sottobicchieri diffuse in molte nazioni.E’ molto importante la conservazione che può essere organizzata sia in scatole di cartone, sia in buste trasparenti; queste ultime proteggono i sottobicchieri lasciandoli comunque in bella vista per la consultazione.

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Il valore dei giochi in scatola

Oasi del collezionista, slide per la testata del sito

Forse hai un tesoro in casa e non lo sai, il valore dei tuoi vecchi giochi in scatola che probabilmente non usi più.

Devi fare ordine in casa per recuperare un pò di spazio, e hai talmente tante scatole di giochi che non usi più da poter aprire un vero e proprio mercatino.

Magari capita che la tentazione di gettarle via sia forte, ma se proprio non le puoi più tenere, informati: potrebbero valere anche alcune centinaia di Euro.

Anche in questo caso il prezzo è legato alla legge del mercato di domanda/offerta.

Esistono giochi meno diffusi, come ad esempio Metropolis, che possono arrivare anche a 800,00 €.

Voglio affrontare il tema dei giochi maggiormente diffusi nelle case degli italiani, quindi più facilmente presenti in casa tua.

  • Delle numerosissime edizioni di MONOPOLI (oggi Monopoly) l’edizione italiana degna di nota è quella del 1936 che può raggiungere i 200,00 €.
  • Delle diverse versioni uscite fino ad oggi è RISIKO! Prestige a spuntarla sui suoi “fratelli” con un valore intorno ai 100,00 €.
  • Subbuteo è un altro gioco diffusissimo che, in funzione alle squadre possedute, si possono realizzare dai 150,00 ai 750,00 Euro per ogni squadra.
  • BRIVIDO che raggiunge quotazioni intorno ai 160,00 €.
  • L’isola del tesoro, con la sua avvincente plancia in plastica, invece può raggiungere i 200,00 €.

L’isola del tesoro,

Se hai dei giochi in scatola che vuoi vendere, oppure se hanno dei pezzi mancanti, contattaci.

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FIGURINE: LA STORIA E LE CURIOSITA’ IN ITALIA

La storia e le curiosità dal variegato e inconsueto microcosmo in Italia, le storiche figurine da collezione e non solo.

Abbiamo già visto le origini e un po’ di storia delle figurine nel precedente articolo; oggi vedremo quando sono arrivate qui in Italia.

Anche se si trattava di un fenomeno marginale, nel 1865, la società romana dei tram pubblicò dei biglietti da 15 centesimi che raffiguravano vari panorami della città eterna.

Fu nel 1934 che iniziò la prima raccolta di figurine pubblicate dalla EIAR.

Si trattò anche del primo caso di promozione pubblicitaria italiana, perché riguardava i prodotti della Buitoni-Perugina, sponsor del programma radiofonico “I Quattro Moschettieri”.

Completando ben 150 album, si aveva la possibilità di vincere la Fiat Topolino.

L’interesse pubblico nei confronti di questa raccolta di figurine crebbe moltissimo, soprattutto perché ne furono prodotte di rarissime: una tra queste era Il Feroce Saladino.

Due anni dopo anche un’azienda dolciaria veronese pubblicò delle figurine come premi per l’acquisto dei prodotti; in seguito, durante la seconda guerra mondiale, distribuì figurine patriottiche, mentre nel 1953 realizzò anche gli album su cui raccogliere le figurine dedicate a varie discipline sportive e al mondo dello spettacolo.

Lavazza iniziò nel 1949, e proseguì per 20 anni, la distribuzione di figurine simili a quelle della Liebig.

A partire dal 1961 la casa editrice Panini iniziò a produrre, con cadenza annuale, le collezioni dei calciatori.

Iniziarono a diffondersi anche gli album di figurine che riguardavano fumetti, cartoni animati e serie televisive.

Molto diffusa divenne la raccolta dei punti MIRA LANZA: si trattava di figurine di cartoncino che si trovavano all’interno dei prodotti.

Mira Lanza 15 punti
Con questi punti si potevano richiedere dei regali dall’apposito catalogo.

Le vostre nonne o mamme le raccoglievano? Ricordate l’immagine dell’olandesina o di Calimero sul bordo di alcune di queste figurine?

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FIGURINE: LA STORIA E LE CURIOSITA’

La nascita, la storia e alcune interessanti curiosità del colorato e variegato mondo delle figurine da collezione

Chi di voi non ha mai collezionato FIGURINE? Che gioia trovare quelle mancanti al nostro album! Oppure scambiare le doppie con amici e compagni di scuola.

Io personalmente non ho mai voluto scambiarle, preferivo tenermele tutte per una mia collezione personale.

Mi sono chiesta quale sia l’origine delle figurine.

Chi le ha ideate? Così ho svolto qualche ricerca e ho scoperto che, verso il 1850, in Francia furono create delle vignette illustrate su cartoncini a scopo pubblicitario: diverse aziende, infatti, decisero di promuovere i propri prodotti distribuendo gratuitamente le vignette illustrate che fungevano da messaggi pubblicitari.

La prima figurina di questo tipo fu distribuita da una catena di supermercati francesi; seguirono poi dei cartoncini inseriti nei pacchetti di sigarette che col tempo diventarono vere e proprie carte collezionabili.

Nel 1872 il barone Justus Von Liebig, fondatore della Liebig, azienda che produceva estratto di carne, scelse di promuovere il prodotto con le figurine che divennero famose in tutto il mondo e la loro distribuzione continuò per un secolo, associata anche ad una raccolta punti. In tutto furono prodotte 1871 serie di figurine Liebig, la maggior parte delle quali composta da sei immagini che ritraggono diverse tematiche: natura, storia, scienze , teatro, religione e arte.

Francobollo Liebig
Molto ricercate e famose furono anche le figurine sul baseball, distribuite soprattutto da aziende di tabacco e dolci a partire dal 1909, mentre, nel 1950, l’azienda Topps Chewing Gum iniziò ad inserire nei pacchetti delle sue gomme da masticare figurine che avevano diverse tematiche.

Per citarne alcune: i cowboy, il football e i programmi televisivi.

E in Italia? Se siete curiosi, leggete il prossimo articolo!

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COLLEZIONISMO: LE COLLEZIONI PIU’ STRANE E ORIGINALI

Nido di vespe

Collezionismo: le collezioni più strane, eccentriche e originali al mondo, alcune delle quali sicuramente inverosimili

Le nostre collezioni raccontano qualcosa di noi, della nostra infanzia, passioni, cartoni animati preferiti, film, souvenirs dei nostri viaggi……..
l’elenco potrebbe essere infinito.
Oltre alle collezioni “classiche” che possono riguardare francobolli, monete, fumetti, riviste, soldatini, biglie, sfere di vetro con la neve, conchiglie,etc.. ci sono anche oggetti a dir poco fuori dal comune.
Ho curiosato un po’ online e mi sono resa conto che esistono collezioni davvero bizzarre.
Volete conoscerne qualcuna? Magari troverete qualche spunto originale!

      1° Ho voluto riservare il primo posto all’inglese Rob Hull che ha 1800 riproduzioni di daleks, mutanti extraterrestri della serie tv Doctor Who. La stranezza non è la collezione in sé, ma il fatto che il signor Hull non sia per nulla fan della serie tv!
      2° Questa collezione è davvero bizzarra: negli Stati Uniti, la signora Becky Martz possiede oltre 16.000 etichette di banane.
      3° Sempre negli Stati Uniti c’è Terry Prout che possiede centinaia di nidi di vespe, vuoti fortunatamente per la sua incolumità.
      4° Troviamo l’australiano Des Warren che ha ben 30000 cucchiaini da tè.
      5° L’inglese David Morgan colleziona coni stradali: ne ha 137.
      6° Nelle Hawaii c’è chi ha utilizzato la sua collezione di tavole da surf per creare un originalissimo recinto per il suo giardino.
      7° Preferisco non commentare questa collezione: l’americano Richard Gibson conserva da circa 30 anni la lanuggine del suo ombelico all’interno di barattoli di vetro. Sappiate che un museo ha offerto al signor Gibson una cifra per acquistare 3 dei suoi barattoli. Quindi, se fossi in voi, non farei tanto la schizzinosa in caso vogliate iniziare qualche collezione bizzarra.
      8° Perdonatemi se evito di commentare anche questa collezione: si tratta di un collezionista americano, Richard Gibson, che da 40 anni conserva le unghie dei suoi piedi (dopo aver effettuato la pedicure, naturalmente).

L’elenco potrebbe continuare. Voi cosa aggiungereste?
Come avete intuito, non ci sono limiti a ciò che si può collezionare.
Non mi resta che augurare Buona Collezione a tutti voi!