PROTETTORATO DELLA S.A.A.R. 8 PF 1947

PROTETTORATO DELLA S.A.A.R. 8 PF 1947

Protettorato della S.A.A.R. 8 PF

Descrizione: Protettorato della S.A.A.R., 1 francobollo
Soggetto: ………………………..
Valore facciale: 8 PF
Anno: 1947
Condizione: segno di linguella
Difetti: ………………………..
Tiratura: ………………………..
Filigrana: ………………………..
Altre informazioni e curiosita: ………………………..

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Gronchi rosa, storia di un francobollo, i precedenti

Gronchi rosa

Il famoso Gronchi rosa, storia di un francobollo molto particolare. I celebrativi delle visite ufficiali precedenti

La prima commemorativa filatelica italiana dedicata alle visite di stato ufficiali, risale al periodo storico del Regno d’Italia nel 1935, che, in occasione della visita di re Vittorio Emanuele III in Somalia (al tempo colonia italiana), vide la stampa il primo di gennaio una serie di ben 14 valori.

1935 visita di re Vittorio Emanuele III in Somalia
1935 visita di re Vittorio Emanuele III in Somalia


Queste particolari emissioni proseguirono solo con il Presidente Gronchi (1955 – 1962); infatti, fu nel 1956 la visita di Stato negli U.S.A. prima, e in Canada poi,  a permettere l’emissione di un francobollo di posta aerea di 120 Lire.

Sono due le particolarità di questa ricorrenza filatelica:

  • Il francobollo era la riedizione del 50 lire della serie “Democratica” emesso nel 1947 e ristampato con filigrana stelle II tipo. Fu stampato a due colori: rosso-lilla per il bozzetto (l’originale era viola) con una sovrastampa tipografica in azzurro che ne modificava il valore e l’indicazione della ricorrenza “1956 Visita del Presidente della Repubblica negli U. S. A. e nel Canada”.
  • L’annullo speciale con un timbro meccanico di Roma Ferrovia comprendeva anche una vignetta con un aereo tra il profilo dell’Italia, a destra, e delle coste americane a sinistra; sotto l’aereo, su quattro righe, la scritta “VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA  NEGLI U.S.A. E NEL CANADA 26-2-1956”.
1956 Visita del Presidente della Repubblica negli U. S. A. e nel Canada
1956 Visita del Presidente della Repubblica negli U. S. A. e nel Canada

Successivamente, il 23 agosto 1958, in occasione di una visita presidenziale in Brasile, l’avvenimento fu celebrato con un francobollo dal bozzetto originale; nonostante fu ideato per la corrispondenza per un volo presidenziale, risultò essere un francobollo di posta ordinaria.

In questa occasione, particolare fu la scelta di non fare esplicito riferimento al viaggio presidenziale, bensì ad una generica “amicizia italo-brasiliana”. Nella vignetta sono riprodotti il palazzo del Congresso federale (Brasilia) all’interno della sagoma del Brasile, l’arco di Tito (Roma) e tra i due monumenti un aeroplano in volo, il valore nominale è di 175 lire.

L’ annullo avvenne dall’ufficio di posta aerea di Roma Ferrovia per mezzo di un timbro manuale con la scritta “VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN BRASILE”, nella parte inferiore “ROMA-FERR. POSTA AEREA” e in quella superiore la sagoma di un aereo.

Sempre nel 1958, il 27 novembre si volle celebrare filatelicamente con due francobolli, del valore di 25 e 60 Lire, la visita in Italia di S.M.I. lo Sciahinsciah dell’Iran.

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Storia del francobollo, parte 9: espressi e posta pneumatica

forme francobolli

Storia del francobollo, parte 9: Tipologie di francobollo ed usi postali: valori bollati espressi e la posta pneumatica

Francobolli espressi

Questo tipo di francobolli hanno un valore nominale più alto della posta ordinaria, la maggiorazione da pagare serve affinché una lettera sia inoltrata con maggior celerità.

Il primo espresso, fu emesso nel 1855 in Australia, nell’Antico Stato Australiano di Victoria; era un francobollo del valore di 6 pence con l’effigie della Regina Vittoria e la dicitura “Too Late” (troppo tardi).

Il servizio espresso delle Poste Italiane fu istituito con legge 12 marzo 1890, ma i primi francobolli dedicati furono emessi solo il 1 giugno 1903 con il valore da 25 centesimi a stampa tipografica e filigrana a corona, di colore rosso carminio, che riportava la dicitura “ESPRESSO” e l’effigie di Vittorio Emanuele III.

  • ESPRESSO VITTORIO EMANUELE III 60 CENTESIMI 1922
  • Decennale della marcia su Roma, espressi, 1,25 Lire, 1932
  • Espresso, Monumenti distrutti, Duomo di Palermo
  • Effigie di Vittorio Emanuele III entro un ovale, arancio

Il primo ottobre 1945 la Repubblica Italiana emise i suoi primi valori per la posta espressa in contemporanea con l’emissione di posta ordinaria detta “Democratica”.

Il disegno del 5, 25 e 30 Lire raffigurano un piede alato ideato da Paolo Paschetto che voleva rappresentare il fattorino a cui venivano espressamente affidate la corrispondenza con recapito urgente.

Francobolli per posta pneumatica

Questo tipo di francobolli erano in uso in alcune grandi città per il servizio di posta pneumatica, che consisteva in un tubo nel quale l’aria compressa sospingeva alcune capsule contenenti la corrispondenza.

Ideata dall’ingegnere danese Meldhurst , la prima applicazione pratica di posta pneumatica fu effettuata a Londra nel 1853 per la trasmissione di telegrammi ai membri dello Stock Exchange (Borsa Valori).

Fu l’Austria nel 1875 il primo paese al mondo ad emettere francobolli per la posta pneumatica “Pneumatischer Brief”, seguita dalla Francia nel 1880 con speciali foglietti “Carte pneumatique ferme”.

In Italia la posta pneumatica venne istituita nel 1907 con legge 111 del 24 marzo ed uno stanziamento di un milione di lire per dodici chilometri di tubi pneumatici a Roma, nove a Milano e diciassette a Napoli.

Alla rete pneumatica erano allacciati gli uffici postali e venne consentito l’allacciamento anche alle banche e alle aziende private.

Inizialmente il servizio venne utilizzato solo per l’inoltro di telegrammi ed espressi, nel 1912 fu aperto al pubblico e nel 1913 fu approntato il primo francobollo di posta pneumatica con valore nominale di 10 c. in colore bruno e l’effigie di Vittorio Emanuele III.

Nel 1933 i francobolli pneumatici furono sostituiti con due valori, uno ad effigie di Dante Alighieri ed uno con il ritratto di Galileo Galilei.

Il primo febbraio 1946 la Repubblica Italiana aumenta la tariffa e i francobolli rimangono simili ai precedenti.

Bisogna aspettare il 25 marzo del 1947 per una vera emissione della Repubblica Italiana con una serie “Testa di Minerva” di 4 valori emessi in anni differenti dal 1947 al 1966.

Testa di Minerva, posta pneumatica, 1958 - 1966
Testa di Minerva, posta pneumatica, 1958 – 1966

Il 13 maggio del 1992 tutti i francobolli di posta pneumatica emessi dalla Repubblica Italiana vennero posti fuori corso.

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Alberi di Natale: quali sono i più famosi

cartolina natalizia

Alberi di Natale: dalle origini ai giorni nostri, quali sono i più famosi in Italia e nel mondo

Albero e Presepe sono i due simboli per eccellenza della tradizione natalizia. L’origine dell’albero di Natale risale alle tradizioni pagane del Nord Europa, in particolare ai Celti e Germani che consideravano proprio l’abete l’albero sacro del Dio Odino.

Anche i Vichinghi durante l’inverno, tagliavano abeti rossi da portare nelle proprie case; li decoravano con della frutta come buon auspicio in attesa della primavera.

Gli antichi Romani, durante le Calende di Gennaio, decoravano le loro abitazioni con rami di pino.

L’uso dell’albero di NATALE si diffuse con l’avvento del Cristianesimo ed era legato  inizialmente solo ad eventi pubblici. I primi alberi decorati, infatti, venivano allestiti nelle piazze e non necessariamente per il Natale.

Si iniziarono a decorare i primi alberi di Natale all’interno delle case solo a partire dal XVII secolo. Per molto tempo rimase una tradizione dei paesi del Nord Europa. In Italia, infatti, fu la Regina Margherita di Savoia che introdusse il primo albero di Natale nella seconda metà del 1800.

albero di natale
Foto di Jill Wellington da Pixabay

Adesso si vedono alberi di Natale di ogni tipo, ma vi siete mai chiesti quali sono i più famosi?

Iniziamo, naturalmente, da casa nostra: in Italia, a Gubbio, c’è l’albero di Natale più grande del mondo. Si tratta di un albero disegnato sul Monte Ingino e realizzato grazie a delle sorgenti luminose. E’ alto 650 metri e largo 350.

Sempre qui da noi, c’è l’albero di Natale che a partire dal 1982 viene acceso il 7 dicembre in Piazza San Pietro. La tradizione vuole che ogni anno l’albero provenga da un diverso paese europeo.

albero con regali
Foto di Pexels da Pixabay

L’albero di Natale di Londra viene allestito a Trafalgar Square. Viene donato ogni anno dalla città di Oslo fin dal 1947 in memoria dell’aiuto ricevuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Viene addobbato con decorazioni in stile norvegese e illuminato da luci bianche.

L’albero di Natale di New York al Rockefeller Centre è un pino norvegese alto circa 30 metri. E’ famosissimo e in molti film natalizi ambientati a New York lo si può vedere in tutta la sua bellezza.

albero New York
Foto di Ichigo121212 da Pixabay

L’albero di Natale di Abu Dhabi è famoso per il suo valore, visto che i suoi addobbi sono dei gioielli e 200 pietre preziose. Si trova nella hall dell’Emirates Palace Hotel e vale ben 11 milioni di dollari!

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LA RESISTENZA IN ITALIA: IL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE

Trento e Trieste sovrastampati, 2 valori in corone

I francobolli della resistenza in Italia, il territorio libero di Trieste

IL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE che a seguito del “Trattato di Pace” firmato il 10/02/1947, nella regione sopra indicata avvennero ulteriori modifiche.

Una parte del Territorio sotto gli Angloamericani, compresa Gorizia, venne restituita all’Italia, invece quasi tutta l’Istria, parte della zona angloamericana e le città di Fiume e Pola furono assegnate alla Jugoslavia.

Fu anche costituito il “Territorio Libero di Trieste” distinto in:

Zona A“, comprendente Trieste e la fascia costiera da Duino ad AIbaro Vescovà, sotto amministrazione angloamericana.

Zona B“, che comprendeva la parte nord occidentale dell’Istria, sotto amministrazione jugoslava.

Entrambe le amministrazioni usarono propri francobolli.

Quella angloamericana usò francobolli italiani apponendovi la sovrastampa “AMG – FTT” (Allied Military Government – Free Territory Trieste).

Nella “Zona B” furono utilizzati francobolli appositamente stampati o adattando con sovrastampa quelli jugoslavi; in ogni caso recavano la dicitura “STT – VUJA” (Territorio Libero di Trieste – Amministrazione Militare dell’Armata jugoslava).

Dal 1952, nella seconda parte della sigla fu aggiunta una “N” per indicare “Popolare” come riferimento all’Armata.

Per sette anni ogni emissione italiana fu usata anche nella “zona A” di Trieste con la sovrastampa “AMG-FTT“, eseguita come quella per la Venezia Giulia, dalla tipografia Fortuna di Trieste e in seguito direttamente dal Poligrafico di Roma.

Con l’accordo del 05/10/1954 la “zona A” ritornò a far parte del territorio italiano, mentre la “zona B” fu assegnata definitivamente alla Jugoslavia.

Zona A di Trieste sovrastampa “AMG-FTT”:

Il 20/10/1954 le truppe italiane entrarono a Trieste assumendone i poteri per la riannessione alla madre Patria. Il 15/11/1954 fu l’ultimo giorno di utilizzo dei francobolli con la sovrastampa “AMG-FTT“.

L’ultima serie commemorativa italiana sovrastampata per l’utilizzo nella “zona A” fu quella dedicata alla “25a Assemblea generale dell’Interpol” del 9.10.1954.

Il francobollo per le onoranze a Carlo Lorenzini, detto Collodi, celebre autore di “Pinocchio”, emesso in Italia il 26/10/1954, fu sovrastampato per il suo utilizzo anche in Trieste.

Per quanto si verificò nel frattempo, questo francobollo sovrastampato “AMG-FTT” non fu emesso.

La tiratura fu incenerita, ma alcuni esemplari sfuggirono alla distruzione; sono comunque noti pochissimi pezzi nuovi e due con annullo di favore.

Il francobollo di “Pinocchio” senza sovrastampa fu utilizzato dalle poste triestine il 21/02/1955.

In quell’occasione fu usato un annullo speciale illustrato, raffigurante l’Italia nelle vesti eccezionali della “Fata Turchina” con l’emblema di Trieste in corrispondenza del cuore e con la scritta “Trieste / 21 Febbr. 1955 / 1a Giornata di Pinocchio”.

Un annullo che esprimeva i sentimenti di tutta una nazione che, malgrado fosse “mutilata”, aveva raggiunto l’unità.

Del francobollo di Pinocchio sovrastampato, ma mai messo in circolazione, restano solo tre fogli interi di proprietà del Museo storico delle Poste.

Nel cinquantenario del ritorno all’Italia di Trieste, è stata approntata una mostra filatelica in cui è esposta anche questa rarità.

In data 26 ottobre 2004 è stato emesso il francobollo celebrativo del 50° anniversario del ritorno all’Italia di Trieste.

Andrea e Irene

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TEX

Tex, albo speciale 23, Patagonia
  • Casa Editrice Audace (dal n°1 al n° 6)
  • Araldo (dal n° 7 a 160)
  • Daim Press (dal n° 161 a 332)
  • Sergio Bonelli Editore (dal n° 333 in poi)

Tex Willer, Sergio Bonelli Editore

Tex, 149, Trading post
Tex, 149, Trading post

E’ una serie a fumetti western incentrata sul personaggio immaginario di TEX Willer, ideato nel 1948 da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini ed edita dalla Sergio Bonelli Editore.

È la più famosa e duratura serie a fumetti italiana di sempre.

Il personaggio nacque nel 1948 più come esperimento artigianale che come fumetto destinato a divenire un fenomeno editoriale pubblicato regolarmente dopo oltre sessant’anni.

E’ oggetto negli anni anche di indagini sociologiche, tesi di laurea e iniziative volte a celebrarlo come mostre, incontri, volumi di critica e testi di saggistica.

La serie è diventata negli anni uno dei fumetti più venduti in Italia arrivando a vendere anche 700.000 copie al mese, ed è tradotta in molti paesi europei ed extra-europei.

Nel 1985 ne è stata realizzata una trasposizione cinematografica.

Tex Willer, la nascita

Il personaggio di Tex Willer venne ideato da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini mentre stavano lavorando a un altro personaggio sul quale avevano concentrato le loro aspettative di successo, Occhio Cupo.

Nei primi volumi della saga, il personaggio di Tex riprende molte caratteristiche di Occhio Cupo come i jeans stretti, gli stivali flosci e la camicia a frange.

Tex, 468, Spari nella notte
Tex, 468, Spari nella notte

Quando, contrariamente a tutte le previsioni, Occhio Cupo si rivelò un insuccesso mentre Tex incominciava a riscuotere il consenso del pubblico, queste caratteristiche vennero abbandonate in favore dell’aspetto che caratterizzerà d’ora in poi il personaggio.

Il nome fu ispirato dall’insegna di un negozio milanese, “Tex Moda” mentre il cognome avrebbe dovuto essere “Killer”, ma fu modificato in “Willer” su consiglio di Tea Bonelli poco prima di andare in stampa.

Willer, secondo personaggio western ideato da Bonelli, dopo “Il Giustiziere del West”, risalente al 1947, esordì nelle edicole in un periodo in cui i personaggi, come Blek Macigno e Capitan Miki del trio di autori noto come EsseGesse, godevano di grande successo.

A differenza di queste ed altre saghe, il successo di Tex si confermerà più duraturo, tanto da diventare il personaggio dei fumetti italiani più longevo in assoluto.

Il protagonista inoltre è il primo ad offrire un diverso punto di vista sui nativi americani, descrivendoli come un popolo dotato di una evoluta e radicata cultura.

Andrea e Irene

ESPRESSI DEMOCRATICA RUOTA

Democratica filigrana ruota, espressi, 1945-1951

Espressi, democratica filigrana ruota I

Descrizione: Espressi, serie completa, 7 francobolli
Soggetto: Piede alato e Cavallo trattenuto
Valore facciale: 5, 10, 15, 25, 30, 50, 60 lire
Anno: 1945 – 1947 e 1951
Condizione: usati
Difetti: ………………………..
Tiratura: ………………………..
Filigrana: ruota I
Altre informazioni e curiosita: ………………………..