LUSSEMBURGO 50 CENTESIMI 2004

LUSSEMBURGO 50 CENTESIMI 2004

Lussemburgo, 50 centesimi, 2004

Condizione: SPL
Difetti: …………………..
Tiratura: 10.001.000
Altre informazioni e curiosità: …………………..

LUSSEMBURGO 2 EURO 2004

LUSSEMBURGO 2 EURO 2004

Lussemburgo, 2 euro, 2004

Condizione: SPL
Difetti: …………………..
Tiratura: 7.553.200
Altre informazioni e curiosità: …………………..

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PASQUA 2004

folder - Pasqua 2004

Pasqua 2004, Poste Italiane, 2004

Poste Italiane celebrano la Pasqua nel 2004 con un folder

Contenuto:

  • 2 cartoline filateliche

Descrizione:

Soggetto: PASQUA 2004
Valore facciale: 7,00 €
Data: 19/03/2004
Formato: A4 verticale a 4 facciate
Tiratura: ………………………..
Altre informazioni e curiosità: ………………………..

Andrea e Irene

AUSTRIA 5 CENTESIMI 2004

AUSTRIA 5 CENTESIMI

Attenzione, l’immagine è solo di riferimento

Austria – 5 centesimi – 2004

Condizione: SPL
Difetti: …………………..
Tiratura: 89.300.000
Altre informazioni e curiosità: …………………..

ITALIA 2 EURO WORLD FOOD PROGRAMME 2004

ITALIA 2 EURO WORLD FOOD PROGRAMME 2004

Attenzione, l’immagine è solo di riferimento

Italia – 2 Euro – 2004

Condizione: SPL
Difetti: …………………..
Tiratura: 16.000.000
Altre informazioni e curiosità: …………………..

FOLDER: PASQUA 2004

folder - Pasqua 2004

Folder – Pasqua – 2004

Descrizione: 1 francobollo MNH, 1 busta FDC, 1 cartolina filatelica, 1 tessera filatelica
Soggetto: Pasqua 2004
Valore facciale: 7,00 €
Data: 19/03/2004
Condizione: nuovo
Difetti: ………………………..
Tiratura: ………………………..
Altre informazioni e curiosita: ………………………..

AUSTRIA 20 CENTESIMI 2004

AUSTRIA 20 CENTESIMI

Austria – 20 centesimi – 2004

Condizione: SPL
Difetti: …………………..
Tiratura: 156.500.000
Altre informazioni e curiosità: Attenzione, l’immagine è solo di riferimento

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CLASSIFICAZIONE DELLE MONETE

Foto di Franz W. da Pixabay

Classificazione delle monete

La classificazione delle MONETE si può effettuare con due parametri fondamentali, il primo è reperibilità degli esemplari, il secondo è lo stato di conservazione; la combinazione dei due fattori ne determina anche un valore commerciale.

CLASSIFICAZIONE DELLA RARITA’ E DELLA REPERIBILITA’:

  • CC = molto comune
  • C = comune
  • NC = non comune
  • R = raro
  • R2 = molto raro, non sempre reperibile
  • R3 = rarissimo, non facilmente reperibile
  • R4 = estremamente raro, difficilmente reperibile
  • R5 = della massima rarità, introvabile
  • U = Unico, un solo esemplare conosciuto
  • NR = non riscontrato, solo notizie bibliografiche

CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE:

FS = Fondo Specchio o Proof  è una moneta coniata con trattamento speciale dei fondi, la moneta con i Fondi a Specchio può anche presentare tracce di usura, ed essere quindi in conservazione BB o SPL.

ECZ = Eccezionale è una moneta che costituisce una eccezione, non presenta tracce di usura né segni di contatto, né colpetti da conio ma è intonsa.

FDC = Fior di Conio la moneta non presenta segni di usura; molto ricercata per la qualità, questo stato di conservazione è molto raro anche per esemplari comunissimi.

SPL = Splendido la moneta ha uno stato di conservazione molto ricercato soprattutto per le rarità piccole e grandi; rappresenta una moneta che ha circolato pochissimo, e conserva ancora i riflessi della coniazione con rilievi integri e tracce di usura che non devono superare il dieci per cento della moneta nuova.

  • Francia 2 franchi
  • Italia 50 lire mini 1991
  • Australia 50 cent - 1973
  • Italia 500 lire 1984
  • Repubblica Ceca 5 corone 1993
  • Spagna 10 pesetas 1983
  • Finlandia 5 Markkaa - 1983

BB = Bellissimo è una moneta con segni di usura che non devono essere superiori al trenta per cento della moneta nuova.

Marocco 1 Dirham - 1974
Marocco 1 Dirham – 1974

MB = Molto Bello è una moneta in stato di conservazione quasi gradevole, con usura intorno al cinquanta per cento della moneta nuova.

B = Bello è una moneta con qualità poco ricercata, la moneta è molto usurata; i rilievi sono leggibili ma in genere non piacevole allo sguardo.

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Storia del francobollo, parte 6: Caratteristiche fisiche

forme francobolli

Storia del francobollo, parte 6: Tipologie di francobollo ed usi postali: caratteristiche fisiche del francobollo

Caratteristiche fisiche del francobollo

La forma

La forma rettangolare o quadrata riguarda la maggior parte dei francobolli.

Il primo francobollo ad avere una sagoma diversa, fu emesso nel 1853 dal Capo di Buona Speranza con la forma triangolare.

forme francobolli
forme francobolli

Esistono poi francobolli con curiosi contorni, tra i più conosciuti ricordiamo a forma di frutta, di cuore, di rombo, di stemma araldico.

Non vi è una regola prefissata in quanto sono i vari decreti dei paesi emittenti a deciderne, di volta in volta, la forma geometrica, indicandola negli appositi bollettini.

La vignetta

La vignetta è la parte stampata del francobollo.

Normalmente contiene le indicazioni dello stato che lo ha emesso ed il valore nominale di affrancatura.

La Gran Bretagna non indica a lettere lo stato emittente, lo sostituisce con il profilo del sovrano regnante.

Quasi sempre la vignetta rispetta la forma del francobollo, ma in alcuni casi questa consuetudine non è rispettata.

La vignetta può essere istituzionale quando è formata dai simboli delle istituzioni dello stato emittente, come ad esempio, avveniva nel Regno d’Italia quando si imprimeva l’effigie di Vittorio Emanuele II.

Può essere commemorativa nel caso di una ricorrenza di un avvenimento o di un personaggio storico.

Può essere propagandistica come nel caso di quei francobolli che portano un messaggio di solidarietà umana.

Il valore nominale di affrancatura attribuisce al francobollo un preciso valore a riferimento della moneta in corso nello stato di emissione.

In alcuni casi, oltre al valore nominale vi è indicato un sovrapprezzo in beneficenza.

Per esempio in Italia nel 1910, l’emissione della serie detta “Garibaldi” fece coincidere l’inizio delle emissioni di vignette commemorative, con l’uso del sovrapprezzo che era a favore del Comitato Nazionale dei Festeggiamenti per il cinquantenario dell’unificazione del Paese.

Nel 1915 venne emessa la serie di quattro valori della “Croce Rossa” dove, per la prima volta, era indicato il sovrapprezzo di 5 centesimi in beneficenza.

Nel 1953 il Vietnam del Nord ha emesso una serie di francobolli che non esprimeva il valore nominale in moneta corrente ma in chili di riso.

La vignetta indica un contadino intento alla coltivazione del cereale con quattro misure differenti da 6 etti a 5 chili.

Il 17 novembre 2005 la Repubblica di San Marino, per prima al mondo, ha emesso un francobollo che non indica il valore nominale, sostituito da un breve testo che chiarifica l’uso.

Nel 2006 la Repubblica Italiana ha emesso un valore da Euro 0,60 con sovrapprezzo di Euro 0,30 a favore dell’Associazione Pro Lotta ai Tumori del Seno.

La carta

Nella storia della stampa dei francobolli sono stati usati moltissimi tipi di carta.

Spesso per l’emissione di uno stesso francobollo sono stati usati tipi di carta differente.

In alcuni francobolli sono impastati nella carta fili di seta o altra stoffa che ne consente l’identificazione dalle contraffazioni.

Per lo stesso motivo, in tempi più recenti, si usa la carta fluorescente.

La carta non è, però essenziale nella genesi di un francobollo in quanto esistono valori su pergamena, su lamine metalliche ed è noto il francobollo di stoffa emesso dalla Repubblica Italiana l’8 ottobre 2004 che ha preso nome di “Arte del Merletto”

Il sistema di stampa

Le tecniche di stampa usate per la produzione dei francobolli sono diverse, le più usate sono:

  • La tipografia costituisce il procedimento più antico ed è caratterizzata da un’impressione ottenuta dai rilievi dei cilindri di stampa.
  • La fotocalcografia consiste in una stampa ottenuta con procedimenti fotochimici l’incisione a bulino è il più comune e consiste in una lastra incisa con solchi dentro la quale rimane l’inchiostro che si trasferisce poi sulla carta.

La filigrana

La filigrana è un disegno leggibile contro-luce dato da un dislivello di spessore nella carta del francobollo.

Non tutti i francobolli hanno la filigrana, ma ne esistono della stessa emissione con o senza filigrana ed anche con filigrane diverse a seconda del giorno di stampa.

Ormai in disuso, in origine era uno degli elementi che serviva a garantire la sicurezza anticontraffazione nei francobolli.

Introdotta in Italia nel 1863 dalle Regie Poste, per opera dell’ingegner Perazzi, che aveva ideato la forma a “coroncina” da usare in contemporanea con la stampa di un fondo di sicurezza.

Nel 1945 la Repubblica Italiana introdusse la filigrana a forma di “ruota alata” ed il 1 marzo 1955 fu mutata in “stella“.

Con decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°80 del 7 aprile 1955, il ministro Gava riconosceva l’opportunità di stampare i francobolli su carta filigranata a tappeto di stelle a cinque punte.

La Repubblica di San Marino utilizzò la stessa filigrana fino al 1961, quando decise di adottare un proprio simbolo a “tre penne”; che fu adottata per la prima volta nel valore da 500 lire del 20 ottobre.

La gomma

La gomma è quella parte che può essere umidificata per l’uso postale ovvero per attaccare il francobollo all’oggetto da inoltrare via posta.

Soprattutto nei primi francobolli emessi è possibile che non sia presente in quanto era compito degli impiegati postali spalmare della colla per consentirne l’uso.

In filatelia si distinguono quattro tipologie:

  • gommati
  • senza gomma
  • linguellati
  • senza tracce di linguella.

La linguella era una striscia di carta applicata dai collezionisti per conservarne gli esemplari in appositi album.

Talvolta, per fare scomparire la linguella o la traccia di essa dal retro del francobollo, alcune persone prive di scrupoli, eseguono la rigommatura del francobollo.

La gomma manipolata è molto più liscia e compatta, e più spessa rispetto all’originale, ciò aumenta lo spessore totale del francobollo rigommato rispetto all’originale e tale variazione di spessore si può misurare con un apposito strumento denominato spessimetro.

Però il metodo più semplice per accorgersi della rigommatura è passare con delicatezza un dito lungo i dentelli: in genere questi sono più duri e rigidi rispetto ai dentelli di un francobollo non rigommato.

La dentellatura

La dentellatura è una perforazione della carta che contorna le vignette dei francobolli ed ha come scopo il consentire un’agevole separazione degli esemplari stampati su uno stesso foglio.

L’ampiezza tra un dentello e l’altro si misura con un apposito strumento detto odontometro ed è una caratterizzazione legata alle emissioni.

I valori indicati nelle scale dell’odontometro rappresentano un rapporto matematico di 20/n dove 20 sono i millimetri presi in considerazione sul francobollo ed n indica l’esatta distanza fra i centri di due perforazioni.

Esistono vari tipi di perforazioni a seconda del perforatore in uso.

frammento di foglio francobolli
frammento di foglio francobolli

Andrea

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