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ALASKA

Alaska Ravensburger

Alaska, Ravensburger, 1979

N° giocatori:da 2 a 4
Età:da 10 a 99
Anno:1979

Contenuto:

  • 1 tabellone,
  • 4 camion,
  • 56 container,
  • 60 pezzi di ghiaccio,
  • 1 orso polare,
  • 30 carte (inverno/primavera),
  • 30 carte eventi.

Descrizione:

ogni giocatore al suo turno compie 3 azioni:

  1. Prende la prima carta da uno dei 2 mazzi, la gira e la posa davanti al mazzo. In base alla stagione toglierà oppure metterà una mattonella sul tabellone.
  2. Prende la prima carta dal 2° mazzo senza farla leggere agli altri giocatori. In base alla carta, può saltare il turno o giocare subito. Non appena le carte sono state girate tutte vanno rimescolate.
  3. Ciascun giocatore può muovere il suo mezzo fino a tre spazi; si può muovere di 3 spazi attraversando il fiume intorno al margine del tabellone, oppure sulla banchina di ghiaccio. Nella banchina di ghiaccio 3 pezzi equivalgono a 1 spazio di movimento.
Alaska Ravensburger
Alaska Ravensburger

Inverno e primavera: il gioco si svolge in 2 fasi; inizialmente il mare ghiaccia durante l’inverno, poi subentra il disgelo primaverile: Le carte “ghiaccio” hanno 2 differenti significati, a secondo della stagione.

I fiocchi di neve mostrano quanti pezzi di ghiaccio vanno aggiunti.

L’acqua mostra quanti pezzi di ghiaccio si sciolgono.

Se non c’è il numero vuol dire che non bisogna rimuovere i pezzi di ghiaccio.

Gelata: prendere i pezzi appropriati e metterli sulla parte di tabellone che rappresenta il mare. Non sovrapporre i pezzi.

Se con l’avvicinarsi della fine dell’inverno non ci sono più abbastanza pezzi, bisogna usare tutti quelli a disposizione.

Se non sono rimasti più pezzi del tipo appropriato, per questo turno non puoi più fare nulla.

Disgelo: non appena tutti i pezzi di ghiaccio sono stati sistemati, o non ne possono più essere aggiunti, inizia la primavera.

Quando la carta dice di togliere un pezzo di ghiaccio, bisogna tener conto di alcune restrizioni:

  1. Puoi solamente rimuovere un pezzo occupato dal container se non ci sono altri pezzi di ghiaccio liberi. Il container, in questo caso, cade in acqua.
  2. Non puoi rimuovere un pezzo, togliendo un camion o l’orso che lo occupa.

È importantissimo usare i container per assicurarsi il percorso verso il tuo campo.

Movimento dei container: i camion possono trasportare solo 1 container. Puoi muovere un camion vuoto verso la postazione di un container dello stesso colore. Se hai saltato un turno, puoi riprendere il gioco caricando un container, oppure non caricandolo.

I giocatori possono cercare di saccheggiare il tuo box (postazione) mentre sei scarico.

Puoi muoverti anche attraverso un campo avversario. Non scaricare li, altrimenti la merce diventerà del tuo avversario.

Solo 3 oggetti possono stare su ogni pezzo di ghiaccio. I container e i camion fanno numero, l’orso polare no; puoi ammassare quanti container vuoi nella tua area.

Scopo del gioco:

cercare di portare via il maggior numero di container nel proprio campo base prima che il disgelo lo impedisca.

Conclusioni:

Pregi:………………………..
Difetti:………………………..
Curiosità:………………………..
Note:………………………..
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Storia del francobollo, parte 9: espressi e posta pneumatica

forme francobolli

Storia del francobollo, parte 9: Tipologie di francobollo ed usi postali: valori bollati espressi e la posta pneumatica

Francobolli espressi

Questo tipo di francobolli hanno un valore nominale più alto della posta ordinaria, la maggiorazione da pagare serve affinché una lettera sia inoltrata con maggior celerità.

Il primo espresso, fu emesso nel 1855 in Australia, nell’Antico Stato Australiano di Victoria; era un francobollo del valore di 6 pence con l’effigie della Regina Vittoria e la dicitura “Too Late” (troppo tardi).

Il servizio espresso delle Poste Italiane fu istituito con legge 12 marzo 1890, ma i primi francobolli dedicati furono emessi solo il 1 giugno 1903 con il valore da 25 centesimi a stampa tipografica e filigrana a corona, di colore rosso carminio, che riportava la dicitura “ESPRESSO” e l’effigie di Vittorio Emanuele III.

  • ESPRESSO VITTORIO EMANUELE III 60 CENTESIMI 1922
  • Decennale della marcia su Roma, espressi, 1,25 Lire, 1932
  • Espresso, Monumenti distrutti, Duomo di Palermo
  • Effigie di Vittorio Emanuele III entro un ovale, arancio

Il primo ottobre 1945 la Repubblica Italiana emise i suoi primi valori per la posta espressa in contemporanea con l’emissione di posta ordinaria detta “Democratica”.

Il disegno del 5, 25 e 30 Lire raffigurano un piede alato ideato da Paolo Paschetto che voleva rappresentare il fattorino a cui venivano espressamente affidate la corrispondenza con recapito urgente.

Francobolli per posta pneumatica

Questo tipo di francobolli erano in uso in alcune grandi città per il servizio di posta pneumatica, che consisteva in un tubo nel quale l’aria compressa sospingeva alcune capsule contenenti la corrispondenza.

Ideata dall’ingegnere danese Meldhurst , la prima applicazione pratica di posta pneumatica fu effettuata a Londra nel 1853 per la trasmissione di telegrammi ai membri dello Stock Exchange (Borsa Valori).

Fu l’Austria nel 1875 il primo paese al mondo ad emettere francobolli per la posta pneumatica “Pneumatischer Brief”, seguita dalla Francia nel 1880 con speciali foglietti “Carte pneumatique ferme”.

In Italia la posta pneumatica venne istituita nel 1907 con legge 111 del 24 marzo ed uno stanziamento di un milione di lire per dodici chilometri di tubi pneumatici a Roma, nove a Milano e diciassette a Napoli.

Alla rete pneumatica erano allacciati gli uffici postali e venne consentito l’allacciamento anche alle banche e alle aziende private.

Inizialmente il servizio venne utilizzato solo per l’inoltro di telegrammi ed espressi, nel 1912 fu aperto al pubblico e nel 1913 fu approntato il primo francobollo di posta pneumatica con valore nominale di 10 c. in colore bruno e l’effigie di Vittorio Emanuele III.

Nel 1933 i francobolli pneumatici furono sostituiti con due valori, uno ad effigie di Dante Alighieri ed uno con il ritratto di Galileo Galilei.

Il primo febbraio 1946 la Repubblica Italiana aumenta la tariffa e i francobolli rimangono simili ai precedenti.

Bisogna aspettare il 25 marzo del 1947 per una vera emissione della Repubblica Italiana con una serie “Testa di Minerva” di 4 valori emessi in anni differenti dal 1947 al 1966.

Testa di Minerva, posta pneumatica, 1958 - 1966
Testa di Minerva, posta pneumatica, 1958 – 1966

Il 13 maggio del 1992 tutti i francobolli di posta pneumatica emessi dalla Repubblica Italiana vennero posti fuori corso.

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Le collezioni nel mondo della Birra: i tappi a corona

Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Le collezioni nel mondo della Birra: i tappi a corona, dal 1892 il metodo migliore per conservare la birra in bottiglia

L’americano William Painter nel 1892 brevettò il tappo a corona; fino al 1911 venne utilizzato esclusivamente dalla Crown Cork & Seal Company (oggi denominata Crown Holdings, Inc.).

Successivamente, altre aziende riconobbero le qualità di questo sistema innovativo, di conseguenza l’uso del tappo a corona si diffuse velocemente in tutto il mondo.

Quale appassionato di birra in bottiglia potrebbe immaginare la storia della propria bevanda preferita senza l’invenzione del tappo a corona?

Foto di 445693 da Pixabay
Foto di 445693 da Pixabay


E’ un elemento semplice, economico e di piccole dimensioni; innegabile la praticità d’uso.

Si tratta di un tappo fatto di metallo, con un’estremità corrugata che assomiglia a una corona rovesciata.

E’ stato un componente fondamentale per lo sviluppo della produzione e conservazione delle bevande frizzanti in bottiglia.

Le bottiglie di bibite frizzanti esistevano già prima dell’invenzione del tappo a corona, ma erano confezioni destinate ad una vita limitata che non potevano sostenere lunghi periodi di conservazione.

I primi tentativi di trasporto di birra in bottiglia riscontravano gravi problemi come la fuoriuscita del liquido e una drastica riduzione dell’anidride carbonica.

Il tappo a corona è a prova di fuoriuscite, originariamente al suo interno era rivestito da un sottile strato di sughero, ricoperto da una particolare pellicola che evitava il contatto tra il contenuto della bottiglia e il metallo del tappo.

Nella seconda metà degli anni ’60, vennero creati i “tappi corona a vite”, che permettono di evitare l’uso degli apribottiglie.

Questo particolare sistema inoltre permette di richiudere e preservare la bevanda avanzata, grazie alla filettatura sul collo della bottiglia.

Altra innovazione importante per la riduzione dei costi, fu la sostituzione del sughero con la plastica.

Il tappo delle bottiglie è diventato spesso elemento strategico e caratterizzante del prodotto e del marketing: oggi sono numerosi i collezionisti in ambito birrario (e non solo) di questi oggetti.

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay
Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Anche in questo contesto collezionistico, alcuni esemplari di questi tappi hanno raggiunto livelli di rarità e valutazioni economiche di sicuro interesse.

Non è difficile, infatti, trovare i “tappisti” (collezionisti di tappi) che conservano i “pezzi migliori” come vere e proprie antiche monete rare e preziose.

Il tappo a corona per la sua praticità rimane,  al momento, il più impiegato.

Un altro punto di forza del tappo a corona nel mondo birrario è che cultori ed appassionati non rinuncerebbero al classico rumore dello stappamento.

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Storia del francobollo, parte 8: Francobolli per Posta Aerea

forme francobolli

Storia del francobollo, parte 8: Tipologie di francobollo ed usi postali: Francobolli per Posta Aerea

I francobolli per Posta Aerea servono espressamente per affrancare la corrispondenza inoltrata usando un mezzo di trasporto aereo.

La storia di questa tipologia di valori è generalmente fatta iniziare con i famosi “Ballons Montés”, ovvero con le lettere uscite dalle mura di Parigi nel 1870 e trasportate da mongolfiere.

Il primo volo: Torino-Roma-Roma-Torino

E’ italiano il primo francobollo di posta aerea al mondo, ottenuto sovrastampando l’espresso da 25 c. con la dicitura “ESPERIMENTO POSTA AEREA / MAGGIO 1917 / TORINO-ROMA · ROMA-TORINO”.

Il volo, a causa delle avverse condizioni atmosferiche fu spostato dal 20 al 22 maggio 1917.

L’aereo usato (in realtà studiato per azioni di guerra) fu un biplano Pomicio PC dotato di motore Fiat da 260 cavalli che permetteva di arrivare fino a 184 Km orari.

Il pilota, il tenente Mario De Bernardi, aveva in consegna circa 200 Kg di corrispondenza quasi esclusivamente composta di messaggi diretti al Presidente del Consiglio, al Sindaco di Roma ed al Papa Benedetto XV.

Il carico postale, una volta arrivato a Roma, fu consegnato agli incaricati addetti allo smistamento di Roma Centro.

Il volo di ritorno, ovviamente sempre con il primato di essere il primo volo di ritorno postale al mondo, fu compiuto il 26 maggio 1917 con un carico di alcune centinaia di quotidiani affrancati.

POSTA AEREA - 1926-1928
POSTA AEREA – 1926-1928

Il volo Roma – Costantinopoli

Nel 1922 fu previsto il collegamento postale aereo tra Roma e Costantinopoli, ma l’iniziativa fu annullata.

Per l’occasione fu sovrastampato il francobollo espresso da 25 centesimi rosa, con una stampa nera “Servizio Aereo Speciale Piastre 15″ e sottostante la riproduzione di un aereo.

Quando l’iniziativa fu annullata i francobolli furono ritirati e distrutti ad eccezione di 6 esemplari già posti in vendita.

Questi costituiscono oggi i più rari francobolli della collezione del Regno d’Italia ed hanno un valore inestimabile.

Le trasvolate di Balbo

Dal 17 dicembre 1930 al 16 gennaio 1931 fu compiuta dal Generale Italo Balbo la prima crociera aerea transatlantica Roma – Rio De Janeiro; per l’occasione fu emesso un particolare francobollo di posta aerea che aveva validità limitata alla crociera stessa.

La tiratura fu di 200.000 esemplari, ma ne vennero successivamente distrutti 180.000 a causa delle scarse vendite e per aumentare la rarità del francobollo.

La vignetta raffigurava gli idrovolanti “S55” in volo e sullo sfondo la costellazione della Croce del Sud composta di sei stelle.

Per un errore della stampa su alcuni valori apparì una settima stella, creando una pregiata varietà tra i 20.000 esemplari ancora esistenti.

Fu sempre il generale Balbo a guidare la squadriglia che nel 1933 compì la più imponente delle trasvolate oceaniche dei tempi, con ben 25 idrovolanti ed il più lungo percorso fino allora eseguito: la crociera Nord-Atlantica.

Per questa nuova impresa furono emessi 200.000 valori oggi noti come “trittici”; erano francobolli di Posta Aerea Italiana, composti di tre parti distaccabili dette “pale”.

Nella centrale vi era raffigurato Vittorio Emanuele III con un valore di Lire 5,25; la pala destra aveva un valore di 44,75 Lire se di colore verde (soprattassa di posta aerea per l’America), mentre era di 19,75 Lire se di colore rosso (soprattassa di posta aerea per l’Europa); nella pala sinistra vi era raffigurata la bandiera italiana con lo stemma sabaudo ed era una bandella senza valore con sovrastampato “APPARECCHIO / I – e la sigla di uno dei piloti”.

Nel volo di ritorno, era previsto l’uso di 500 francobolli che sulla pala destra del valore di 44,75 Lire di colore verde recavano la sovrastampa “Volo di Ritorno”.

Le poste americane non autorizzarono per tempo l’uso, per questo motivo i valori rimasero inutilizzati andando a costituire uno dei pochi casi di valori regolarmente emessi e non usati.

POSTA AEREA - 1933-1934
POSTA AEREA – 1933-1934

Oggi i “trittici volo di ritorno” sono tra i pezzi più ambiti dai collezionisti di tutto il mondo.

Il 28 marzo 1973 in occasione del 50° anniversario dell’aeronautica militare la Repubblica Italiana ha emesso l’ultimo francobollo di 150 Lire espressamente concepito per la posta aerea.